Turno di Serie A dell’Epifania ormai concluso e sosta cominciata: questa l’analisi di mondiali.net sulla giornata e sull’attuale classifica. S’inizia dal duello scudetto.
NAPOLI, IL ‘DOTTOR PAZIENTE’ CHE SI CURA DA SOLO. Dopo aver chiuso al primo posto al giro di boa di fine 2017, il Napoli mette un altro tassello sulla strada verso lo scudetto: gli azzurri vanno in sosta con la vetta della classifica in saccoccia, grazie al 2-0 al Verona che fa ritrovare il giusto umore all’ambiente campano.
La cocente eliminazione dalla Coppa Italia patita per mano dell’Atalanta subisce dunque un ridimensionamento, in una giornata in cui la squadra di Sarri ha prodotto tanto, con tante occasioni e due pali prima del gol, contestato, di Koulibaly che ha scardinato una gara che si stava facendo spigolosa.
Quando si crea tanto ma non si segna, il rischio più grosso è legato al nervosismo: Hamsik&Co. non hanno però ceduto alla fretta e con pazienza hanno preso a pallini la porta di Nicolas in attesa del varco giusto. L’ascensore preso dal difensore africano, dubbio per un presunto fallo su Caracciolo e su Nicolas ma comunque convalidato, e il raddoppio di José Callejon – che ha interrotto un digiuno che durava dal 29 ottobre, 3-1 al Sassuolo, ed è diventato il miglior marcatore spagnolo nella storia della Serie A con 52 gol – hanno ridato il sorriso al rabbuiato Sarri. Verona troppo sterile in attacco, ma costruire la salvezza al San Paolo pareva francamente un’utopia.
JUVENTUS NEL SEGNO DI BERNA: MA A CAGLIARI UNA FATICA… In serata è arrivata la risposta, faticosissima, della Juventus: la Vecchia Signora è tornata dalla Sardegna con tre punti in più in cascina, rimanendo incollata al Napoli e facendo intendere che la lotta-scudetto è ancora lunga.
Allegri ha avuto ancora una volta l’intuizione vincente, rinunciando in avvio a Mandzukic e puntando su Bernardeschi che si è rivelato poi decisivo. Ma i bianconeri scesi in campo alla Sardegna Arena hanno dovuto patire non poco contro un avversario compatto e ben messo in campo da Diego Lopez, che di sicuro nel confronto con il suo ex allenatore ai tempi del Cagliari tutto ha fatto tranne che sfigurare.
Quella della Sardegna Arena è stata una serata scoppiettante: traversa di Dybala, palo di Bernardeschi da una parte e di Farias dall’altra (entrambi con deviazioni decisive rispettivamente di Rafael eSzczesny) e sardi che non hanno rinunciato a mettere in difficoltà gli esacampioni d’Italia.
Sulla gara pesa indiscutibilmente la polemica nel finale per un braccio largo dell’mvp Bernardeschi in area di rigore, giudicato involontario da Calvarese anche se evidente. La Var ha chiamato il silent-check, ma il rigore non c’è stato, facendo urlare allo scandalo il patron cagliaritano Giulini. La Juventus, insomma, ha faticato: ma sono queste le partite, ha detto Barzagli, con cui si vincono gli scudetti. Il duello è ancora lunga, ma ormai – appunto – è una corsa a due: Napoli e Signora le pretendenti.