Tra le tante sorprese, ce n’è uno che non tradisce mai: è Roger Federer, che conquista per la quattordicesima volta la semifinale agli Australian Open, primo Slam del 2018 in programma sul cemento di Melbourne.
The King is the king: il tennista svizzero prosegue senza intoppi la sua marcia alla difesa del titolo conquistato dodici mesi fa e così spazza via anche il ceco Tomas Berdych: 76(1) 63 64 il punteggio finale in poco più di due ore di gioco. È una Rod Laver Arena entusiasta, quella che assiste alle giocate del giocatore elvetico, che pur contro un avversario tornato a giocare a buoni livelli e di nuovo tra i primi otto in questo appuntamento a quattro anni di distanza dall’ultima volta, nulla può contro il numero due del mondo, nonché campione in carica.
Si diceva della quattordicesima volta tra i primi quattro in Australia, ma bisogna anche aggiungere che è la quarantatreesima volta nella storia degli Slam: la caccia al titolo numero 20 continua e il prossimo ostacolo sarà un ragazzino terribile della Next Gen, vale a dire il sudcoreano Hyeon Chung. Il ventunenne asiatico, che lo scorso novembre ha vinto il Masters degli giovani, dopo aver battuto Novak Djokovic si sbarazza senzaalcun problema di un’altra sorpresa, lo statunitense Tennys Sandgren, per la prima volta in un main draw Slam eppure in grado di arrivare così avanti.
Sarà una sfida tra il campione senza tempo e il campione del futuro, quella a cui assisteremo in semifinale; quella tra il talento immortale e il talento destinato a durare a lungo, che appena quattro anni fa perdeva da un certo Gianluigi Quinzi in finale a Wimbledon juniores e che ora ha già spiccato il volo, a differenza del nostro rappresentante. L?altra semifinale, lo ricordiamo, è tra un altro giovane di belle aspettative, il britannico Kyle Edmund che sta piano piano entrando nel cuore del pubblico della sua nazione, e il croato Marin Cilic.