Non smettono di regalare sorprese i Campionati Mondiali di calcio 2018. Dopo Germania e Argentina, tocca alla Spagna abbandonare la competizione iridata: fatale la sconfitta ai rigori contro la Russia. Si decide dal dischetto anche Croazia-Danimarca: non è sufficiente un super Schmeichel a salvare gli scandinavi.
Non bastano centoventi minuti per stabilire chi tra Spagna e Russia può accedere ai quarti di finale. Allo Stadio Luzniki di Mosca oltre quarantamila spettatori spingono i padroni di casa all’impresa contro le Furie Rosse e ciascuno di loro esplode di gioia quando, ai calci di rigore, le parate del portiere Akinfeev valgono uno storico pass tra le prime otto nazionali del globo.
Partita dai toni bassi e, diciamolo pure, per lunghi tratti noiosa. Tanto possesso palla da parte degli iberici, ma di nitide occasioni da gol se ne vedono davvero poche, da una parte e dall’altra. Gli ospiti passano in vantaggio dopo appena dodici minuti per un autogol fortuito di Ignasevic, ma vengono raggiunti al 41′ da un penalty assegnato dall’arbitro per fallo di mano di Pique e realizzato da Dzyuba.
I rigori, poi, costituiscono il gran finale del match: freddi dal dischetto i russi, che non sbagliano nessuno dei quattro rigori calciati. Imprecisi gli spagnoli, che falliscono con Koke e Iago Aspas, i cui tiri vengono entrambi respinti dal super portiere avversario che diventa l’eroe della serata. Finisce 4-3: il Mondiale perde un’altra delle grandi favorite della vigilia.
Si decide dal dischetto anche il secondo ottavo di giornata. Doveva essere una sfida in discesa per la Croazia ammirata fino ad oggi, ma contro la Danimarca riesce tutto più difficile del previsto e così, dopo l’1-1 al termine dei tempi supplementari (succede tutto nei primi cinque minuti con le reti di Jorgensen e Mandzukic), è ancora la lotteria dei rigori a decretare la vincitrice. È sfida tra due super portieri: da una parte il figlio d’arte Kasper Schmeichel, dall’altra Subasic. Il primo ne para due (respingendo anche uno a Modric nel corso dei minuti finali dell’incontro), il secondo tre, permettendo alla sua squadra di volare ai quarti di finale.