È il 14 luglio, giorno della festa nazionale francese – si ricorda la Presa della Bastiglia, atto d’inizio della Rivoluzione del 1789 – ma al Tour de France 2018 non è in programma una tappa d’altri tempi. La numero otto della 105^ Grande Boucle propone, infatti, quella che si prospetta come una delle frazioni più noiose, che precede, però, quella che probabilmente si configura come la più attesa.
In attesa dell’approdo a Roubaix, infatti, si va da Dreux ad Amiens, vale a dire dal dipartimento dell’Eure-et-Loir (regione del Centro-Valle della Loira) alla Somme (regione dell’Alta Francia). Sono 181 i chilometri in programma, caratterizzati da due facili Gran Premi della Montagna nella prima parte: sono i quarta categoria della Cote de Pacy sur Eure (2 km al 4.3%) e della Cote de Feuquerolles (2.3 km al 4.3%).
Quest’ultima asperità è posta al km 71, dunque a oltre cento alla conclusione. Da qui tutta pianura fino all’arrivo, caratterizzato, però, da alcuni punti insidiosi, più precisamente dalla presenza di due curve secche ai meno duemila e ai meno seicento metri. Poi si apre il gas e sarà volata: sarà ancora sfida tra Peter Sagan (Bora – Hansgrohe) e Fernando Gaviria (Quick Step Floors) o qualcun altro riuscirà ad inserirsi nella disputa, ad esempio Dylan Groenewegen (LottoNL – Jumbo) vincitore a Chartres? Di certo è l’ultima loro chiara possibilità prima di lasciare spazio agli specialisti delle pietre e, successivamente, agli scalatori.
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