È la Francia la vincitrice della Coppa del Mondo di calcio 2018. Poco spettacolari, a volte fortunati, di sicuro cinici, i Blues infliggono un severo 4-2 ad una Croazia che domina il gioco per oltre un’ora di gara, ma deve arrendersi agli episodi e alle giocate di Griezmann & Co. Didier Deschamps in trionfo: vent’anni dopo la gloria da calciatore, al Luzhniki di Mosca arriva il bis nelle vesti di commissario tecnico.
Volge al termine la 21^ edizione della Fifa World Cup: ad un mese da Russia-Arabia Saudita, gara inaugurale, ecco l’ultimo atto della manifestazione. Di fronte, per quella che si configura molto più che una semplice rivincita della semifinale ’98, transalpini contro balcanici: allora Zidane e compagni riuscirono a fermare la generazione d’oro del piccolo Stato affacciato sull’Adriatico, ora i talentuosi uomini al servizio di Zlatko Dalic provano a mettere lo sgambetto ai campioncini guidati da Didier Deschamps.
Croati aggressivi sin dai primi minuti, ma francesi avanti alla prima vera occasione dopo un quarto d’ora di gioco: punizione al limite di Griezmann, deviazione involontaria di Mandzukic e Subasic battuto. Non demorde la squadra sotto nel punteggio, che vede premiata la sua tenacia alla mezz’ora scarsa di gioco: sugli sviluppi di un calcio piazzato arriva la torre di Mandzukic per Perisic, il quale si gira e di sinistro batte Lloris.
Ma sono ancora i singoli episodi a caratterizzare il prosieguo della gara e questi sorridono nuovamente ai nostri cugini. In area di rigore croata arriva il fallo di mano dell’autore del gol del pareggio; dopo aver consultato la Var, l’argentino Pitana assegna un calcio di rigore. Specialista dal dischetto, non sbaglia Griezmann e riporta i Galletti in vantaggio.
Stesso copione nel secondo tempo: sono i giocatori in maglia a scacchi a costruire gioco ed occasioni da gol, come quella finita sui piedi di Rebic appena tre minuti dopo la ripresa, deviata da Lloris. Non è contento Deschamps del gioco dei suoi, così effettua il primo cambio inserendo Nzonzi al posto di Kante per assicurare maggior copertura nella propria metà campo. Ci crede la compagine di Dalic, ma su una ripartenza arriva la doccia fredda: è il 58′ quando Pogba concretizza un grande contropiede spingendo in rete una ribattuta della difesa avversaria.
È fatta, ormai, ma c’è ancora tempo per il sigillo di Mbappé che incrementa un già troppo severo vantaggio. Poco cambia la rete del 2-4 di Mandzukic, che sfrutta una goffa uscita di Lloris per accorciare le distanze. Ma è troppo tardi: rispettando i favori del pronostico e pur non esibendo una eccellente performance, la Francia festeggia il secondo trionfo Mondiale, a venti anni esatti da quello ottenuto in casa. Merito di una generazione di giovani talenti, merito in particolare del tecnico Deschamps, che ha saputo compattare un gruppo conferendogli solidità e piglio vincente. L’ex centrocampista della Juventus è il terzo uomo a trionfare da giocatore e da ct dopo il tedesco Beckembauer e il brasiliano Zagallo.
Scroscianti applausi per la nazionale croata, giunta in Russia passando dai play-off, ma capace di convincere tutti a suon di prestazioni di indiscutibile valore. È il punto più alto nella storia di questa giovane nazione balcanica: migliorato il terzo posto della generazione d’oro di Suker e Boban.