Terzo arrivo in salita consecutivo alla Vuelta a Espana 2018. Dopo La Camperona e Les Praeres, ecco i Lagos de Covadonga, nelle vicinanze del celebre santuario cattolico costruito in una grotta del Monte Auseva. Sono ancora le Asturie le protagoniste di questa tappa, la numero 15, che parte da Ribera de Arriba e si conclude dopo 178.1 km con quattro Gran Premi della Montagna, compreso l’ultimo di categoria Especial.
I 122.2 km al 7.5% di pendenza media sono tutt’altro che irregolari, dal momento che presenta tratti più semplici alternati ad altri con punte ben superiori al 10%. Qui si è transitati per la prima volta nel 1983, quando ad imporsi fu Marino Lejarreta, l’ultima nel 2016, quando a vincere fu Nairo Quintana. Nei venti passaggi, mai nessun italiano ha saputo imporsi.
Chiaramente la tappa si deciderà qui e la lotta tra i pretendenti alla maglia rossa sarà serrata, ma il resto della tappa sarà tutt’altro che scontato. Si parte, poco dopo il via, con il più facile dei GPM, l’Alto de Santo Emiliano, poi, dopo aver affrontato una serie di altri strappi non validi per la classifica della maglia a pois, sono previste ben due scalate al Mirador del Fito, di prima categoria.
Dopo il secondo passaggio, si oltrepassa il traguardo volante di Cangas de Ohis e a quel punto spazio agli ultimi dodici chilometri tutti all’insù per quella che è una delle giornate più attese dell’intera edizione, probabilmente seconda soltanto al tappone del penultimo giorno ad Andorra.
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