Djokovic

US Open 2018, Djokovic re a New York per la terza volta

Ai Championships di Wimbledon ha dimostrato che ha ancora tanto da regalare agli appassionati di tennis, al Masters 1000 di Cincinnati ha dato prova di una notevole e ritrovata costanza di rendimento e agli US Open di New York ha ufficialmente fatto capire di essere tornato alla grande: Novak Djokovic conquista l’ultimo Slam dell’anno sul cemento della Grande Mela e mette definitivamente alle spalle ogni tipo di problema psico-fisico che l’ha afflitto negli ultimi due anni.

Si è presentato ai blocchi di partenza del Major statunitense forte del titolo a Londra e di quello a Cincinnati. Doveva essere lui il favorito, complice un Roger Federer non al meglio nelle ultime settimane e un Rafael Nadal che ha già dato tutto nella stagione sul rosso. Doveva essere il favorito e ha mantenuto il pronostico: dopo una cavalcata durata due settimane, si è sbarazzato di Juan Martin Del Potro all’ultimo atto e si è aggiudicato per la terza volta in carriera il torneo, dopo le vittorie del 2011 e del 2015.

Una finale tra due risorti della racchetta, quella andata in scena nelle scorse ore: da una parte il serbo che ha cannibalizzato i primi anni dell’ultimo decennio a suon di successi, dall’altra l’argentino che proprio qui vinse il suo unico Slam – memorabile la finale del 2009 contro Federer – ma che poi dovette troppo spesso lasciare il passo agli infortuni, lui che poteva tranquillamente considerato il primo dopo i tre grandi di quest’epoca.

Una finale che non ha mancato di dare spettacolo, ma che alla fine si è conclusa nella maniera più scontata: dopo tre ore e un quarto di gioco, con il punteggio di 63 76(4) 63, Djokovic porta a casa non soltanto la terza affermazione a New York, ma soprattutto il suo quattordicesimo Slam, eguagliando Pete Sampras che fino a qualche anno fa era considerato irraggiungibile da chiunque, ma che ora è solo il quarto della lista dei trionfatori di sempre nei Major.

Dopo aver tentato la partnership con diversi tecnici nel giro di questi due anni, Nole ha ritrovato il sorriso proprio con l’allenatore che gli ha assicurato le maggiori soddisfazioni, Marian Vajda, col quale ha ripreso proficuamente a collaborare a danno degli avversari.

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