Alejandro Valverde ce l’ha fatta: si pensava che dopo sei podi finora agguantati dovesse abbandonare l’idea di poter conquistare l’iride e invece, sul durissimo tracciato di Innsbruck 2018, si laurea campione del mondo di ciclismo su strada. All’età di 37 anni, El Imbatido batte tutti: detta legge sul proibitivo strappo conclusivo e poi, in uno sprint a quattro, riesce ad avere la meglio su un deluso Romain Bardet (Francia), sul sorprendente Michael Woods (Canada) e sul mai domo Tom Dumoulin (Olanda). Quinta posizione per Gianni Moscon (Italia), primo degli inseguitori.
Eccola, la prova più attesa dell’intera settimana iridata, quella dedicata agli élite. L’aspettavamo da anni un Mondiale così duro, che potesse costituire una nitida occasione per gli scalatori di contendersi quella splendida divisa con i colori dell’arcobaleno; ora eccoci pronti a godere lo spettacolo di questi duri 259 km costituiti da sette giri del circuito di Igls, che tanti danni ha fatto nelle categorie inferiori, e soprattutto la tornata finale con lo strappo che si inerpica fino al 27% di pendenza.
A dieci anni dalla prodezza targata Alessando Ballan a Varese, l’Italia cerca di conquistare ciò che negli ultimi anni non le è riuscito, ma deve vedersela, tra le altre, con le nazionali di Francia, Spagna, Gran Bretagna, Colombia, Olanda e le varie outsider. Non con la Slovacchia del tre volte campione uscente Peter Sagan, il quale, nonostante i proclami, sa bene di non poter competere su un tracciato tanto montuoso e difatti alza bandiera bianca dopo poco più di metà gara.
Gara che si apre con la fuga bidone di seconde linee: Michael Kukrle (Repubblica Ceca), Laurent Didier (Lussemburgo), Jacques Janse Van Rensburg (Sudafrica), Ilia Koshevoy (Bielorussia), Vegard Stake Laengen (Norvegia), Ryan Mullen e Conor Dunne (Irlanda), Daniil Fominykh (Kazakistan), Kasper Asgreen (Danimarca), Rob Britton (Canada) e Tobias Ludvigsson (Svezia) arrivano a guadagnare fino a diciotto minuti sul plotone finché questo, una volta entrato nel circuito tirolese, cominci ad alzare l’andatura andando progressivamente a ridurre (e poi annullare) il gap.
Alla selezione naturale si aggiungono le cadute: in una finisce Ko uno dei gregari d’eccellenza, Warren Barguil (Francia), in un’altra resta attardato il colombiano Miguel Angel Lopez. Da questo momento, tanti i tentativi da parte di italiani, spagnoli e belgi su tutti: tra i nostri, ci provano i vari Damiano Caruso, Gianluca Brambilla, Dario Cataldo e Alessandro De Marchi a portar via un gruppetto, ottenendo come risultato – non da poco – quello di staccare anzitempo corridori temibili come l’irlandese Daniel Martin, l’olandese Wout Poels, il britannico Simon Yates, il russo Ilnur Zakarin ed il polacco Michal Kwiatkowski.
Azzurri saldamente in testa dall’inizio dell’ultima tornata, poi un allungo di Steven Kruijswijk (Olanda) dà via ai fuochi d’artificio: ne fa le spese anche Vincenzo Nibali, che paga sulle asperità austriache. Appare invece pimpante Gianni Moscon, che in vista dello scollinamento comincia a farsi costantemente vedere nelle primissime posizioni del gruppo. In discesa attacca deciso il danese Michael Valgren, che arriva ai piedi del muro finale con venti secondi di vantaggio su ciò che resta del gruppo principale.
Terribile forcing della Francia sulle rampe, ma il capitano Julian Alaphilippe è il primo a mollare. Restano soltanto in quattro: Alejandro Valverde, Michael Woord, Romain Bardet e Gianni Moscon. In difficoltà il trentino in corrispondenza del tratto più ripidi, poi in discesa viene raggiunto e superato da Tom Dumoulin (Olanda), che poco prima dell’ultimo chilometro rientra sui primi.
Così è volata a quattro. Percorre l’ultimo chilometro in testa, Alejandro Valverde, che non riceve alcun cambio dagli altri, consapevoli di doversi confrontare con il più veloce. Ma non teme nulla, lo spagnolo: aveva collezionato finora ben sei podi iridati, ma gli mancava il gradino più alto. Stavolta nessuno può fermarlo: a 38 anni, è lui il nuovo campione del mondo di ciclismo su strada.
Un coronamento di una carriera esemplare, che dopo averlo portato a vincere quattro Liegi e quattro Freccia Vallone, senza contare una Vuelta in tempi remoti, l’ha spinto lassù in cima al mondo. E le lacrime a fine gara raccontano più di tante parole. Secondo posto per un delusissimo Bardet, divenuto capitano francese dopo le difficoltà di Alaphilippe. Terzo e quattro il sorprendente Woods, il vero outsider divenuto protagonista, e Dumoulin, che dimostra di poter competere per qualsiasi obiettivo su qualsiasi tracciato.
Primo degli inseguitori, il nostro Gianni Moscon, quinto a 13″ di ritardo. Nulla da rimproverare all’atleta del Team Sky, che ha pagato soltanto un chilometraggio su cui non era abituato dopo due mesi lontano dalle gare. Dopo il quarto posto di Matteo Trentin a Bergen 2017, ancora un piazzamento per la nazionale di Cassani, che non riesce a trovare quel podio sperato, ma che più di questo non poteva ottenere, complice anche la condizione non eccelsa di un Nibali che ha pagato l’ultimo giro.
Ordine d’arrivo prova in linea uomini élite:
1 VALVERDE Alejandro ESP 6:46:41
2 BARDET Romain FRA + 0:00
3 WOODS Michael CAN + 0:00
4 DUMOULIN Tom NED + 0:00
5 MOSCON Gianni ITA + 0:13
6 KREUZIGER Roman CZE + 0:43
7 VALGREN ANDERSEN Michael DEN + 0:43
8 ALAPHILIPPE Julian FRA + 0:43
9 PINOT Thibaut FRA + 0:43
10 COSTA Rui POR + 0:43
11 IZAGUIRRE INSAUSTI Jon ESP + 0:43
12 MOLLEMA Bauke NED + 0:49
13 NIEVE ITURRALDE Mikel ESP + 0:52
14 OOMEN Sam NED + 1:21
15 QUINTANA Nairo COL + 1:21
16 KENNAUGH Peter GBR + 1:21
17 HIRT Jan CZE + 1:21
18 BENNETT George NZL + 1:21
19 HAIG Jack AUS + 1:21
20 FUGLSANG Jakob DEN + 1:21
21 POZZOVIVO Domenico ITA + 1:21
22 ZEITS Andrey KAZ + 1:21
23 HERMANS Ben BEL + 1:32
24 GESCHKE Simon GER + 1:54
25 CHERNETSKI Sergei RUS + 2:00
26 FRANK Mathias SUI + 2:10
27 KRUIJSWIJK Steven NED + 2:10
28 TOLHOEK Antwan NED + 2:10
29 TEUNS Dylan BEL + 2:10
30 EIKING Odd Christian NOR + 2:42
31 MOLARD Rudy FRA + 2:42
32 REICHENBACH Sebastien SUI + 2:42
33 URAN Rigoberto COL + 2:57
34 ROGLIC Primoz SLO + 4:00
35 MAJKA Rafal POL + 4:00
36 LUTSENKO Alexey KAZ + 4:00
37 YATES Adam GBR + 4:00
38 KELDERMAN Wilco NED + 4:00
39 OLIVEIRA Nelson POR + 5:00
40 DE MARCHI Alessandro ITA + 5:05
41 KUDUS Merhawi ERI + 5:44
42 MEURISSE Xandro BEL + 5:44
43 LAENGEN Vegard Stake NOR + 5:44
44 de la CRUZ MELGAREJO David ESP + 5:56
45 GOGL Michael AUT + 5:56
46 BUCHMANN Emanuel GER + 5:56
47 SIVAKOV Pavel RUS + 6:00
48 HENAO MONTOYA Sergio Luis COL + 6:02
49 NIBALI Vincenzo ITA + 6:02
50 van AVERMAET Greg BEL + 8:08
51 KOCHETKOV Pavel RUS + 8:08
52 ASGREEN Kasper DEN + 10:22
53 PELLIZOTTI Franco ITA + 10:33