Un’Italia bella ma non concreta impatta per 0-0 a San Siro contro il Portogallo nell’ultimo incontro valido per la Nations League: scongiurata la retrocessione, gli azzurri non riescono a conquistare alle Final Four, guadagnate dai lusitani.
È il solito problema del gol, quello che affligge l’Italia da un anno a questa parte. La rete realizzata nei minuti di recupero contro la Polonia non poteva bastare a scacciar via preoccupazioni per un’astinenza dei nostri attaccanti che comincia a farsi preoccupante. E anche contro il campioni d’Europa il problema è il medesimo: la prestazione c’è, le occasioni vengono create, ma davanti c’è davvero poca lucidità, davvero poca concretezza per una squadra che ha sempre avuto lì davanti un goleador di razza.
Allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano non basta un pubblico caloroso (meno con Leonardo Bonucci e gli avversari, fischiati entrambi durante gli inni nazionali) a spingere gli azzurri. Roberto Mancini si affida dal primo minuto al tridente con Ciro Immobile, Federico Chiesa e Lorenzo Insigne, ma la scelta non viene premiata.
Il commissario tecnico, comunque, vuole guardare il bicchiere mezzo pieno: “Il gol è un particolare importante, ma noi stasera abbiamo fatto un’ottima partita”, è la sua disamina dopo la conclusione del match. Ossservando come la sua squadra abbia dominato nel primo tempo e abbia sofferto solo nell’ultima mezz’ora per un comprensibile calo, ritiene che sia stato comunque fatto un “passo in avanti” in vista del futuro.
Con la Polonia retrocessa nella seconda lega, è il Portogallo a conquistare il primato del girone e a volare alle Final Four del prossimo anno. All’Italia servirà lavorare per preparare al meglio le qualificazioni ad Euro 2020. E si comincerà dalla sfida in amichevole contro gli Stati Uniti in programma tra tre giorni a Genk, in Belgio: sarà già l’occasione per far ritrovare la vena realizzativa alle nostre punte.