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Team Sky, addio al ciclismo a fine 2019

Una notizia scuote il mondo del ciclismo: il Team Sky, la squadra più influente e più dominante dell’ultimo decennio, porrà fine al proprio impegno con la disciplina al termine della stagione 2019.

Era il 2010 quando il colosso anglosassone operante nel settore televisivo annunciava il suo investimento nel ciclismo con un unico preciso obiettivo: diventare in breve tempo la compagine più vittoriosa al mondo, dando vita altresì ad un nuovo modo di correre profondamente diverso dal passato, ma estremamente efficace in termini di risultati.

Da allora la formazione britannica diretta da Dave Brailford ha ottenuto successi innumerevoli. Tra questi si ricordano: sei vittorie finali al Tour de France grazie a Bradley Wiggins, Chris Froome (quattro) e Geraint Thomas; una vittoria al Giro d’Italia e alla Vuelta a Espana ancora con Froome; trentotto tappe vinte nei tre Grand Tours, con nove classifiche accessorie conquistate dai suoi atleti; due Classiche-Monumento (Milano-Sanremo con Michal Kwiatkowski e Liegi-Bastogne-Liegi con Wout Poels); due classifiche finali del WorldTour con Wiggins e Froome; numerosi altri successi in tante prove del calendario internazionale.

Dieci anni di impegno è un tempo già abbastanza ampio per una sponsorizzazione nel ciclismo (nonostante grandi esempi di longevità come Lotto, Ag2R La Mondiale o FDJ, per citarne alcuni) e tutto lasciava presagire un interesse ancora più lungo, se si tiene presente che tanti atleti di spicco hanno contratti a lunga scadenza. Eppure da qualche mese Sky è passata nelle mani del network americano Comcast, andando a formare il leader mondiale nelle telecomunicazioni.

Il nuovo gestore ritiene evidentemente eccessiva la spesa di quaranta milioni annui per le due ruote e così ecco il comunicato che lascia tutti a bocca aperta: addio alle divise del Team Sky dal 2020, anno in cui è destinata ad entrare in vigore la tanto famigerata riforma del professionismo. Che ne sarà, allora, di tutti i corridori attualmente sotto contratto? Dave Brailford sembrerebbe contrariato da questa decisione, ma si è già dato da fare per trovare nuove sponsorizzazioni: difficile ipotizzare un nuovo marchio che abbia intenzione di spendere una cifra così elevata, ma quantomeno qualcuno che voglia investire su una squadra di sicuro successo, che potrà contare, nei prossimi anni, su talenti quali Egan Bernal e Gianni Moscon, solo per citarne due (senza dimenticare il sempre presente Froome).

Di sicuro il ciclismo non morirà con il Team Sky, ma altrettanto certo è che la fuoriuscita di una squadra tanto dominante negli ultimi anni rappresenta un colpo non indifferente per l’intero movimento.

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