Fabio Fognini ce l’ha fatta: coronando una settimana di splendido tennis, il ligure ha conquistato il Monte-Carlo Rolex Masters 2019, terzo ATP 1000 della stagione, primo su terra battuta. È il momento più alto del tennis maschile italiano da tanti decenni a questa parte.
Bisogna ritornare indietro di 42 anni per ricordare un azzurro all’ultimo atto del torneo monegasco (era Corrado Barazzutti, Ko in finale), addirittura ben 51 per scovare un nostro vincitore (Nicola Pietrangeli). Da allora, nonostante i ripetuti trionfi del tennis in gonnella targato Schiavone, Pennetta e Vinci, gli uomini non riuscirono mai neppure ad avvicinare quelle stagioni gloriose e fallirono ripetutamente non soltanto gli Slam, ma anche i Masters 1000, mai centrati da un nostro portacolori.
Tutto ciò fino alla Pasqua ’19, quando Fabio Fognini, dopo aver eliminato il favoritissimo Rafael Nadal in semifinale, si sbarazza anche del serbo Dusan Lajovic, conquistando il titolo più importante della sua carriera. Non poteva lasciarsi sfuggire quest’occasione il trentunenne di Arma di Taggia, che finora aveva sì vinto otto tornei del circuito internazionale, ma che aveva sempre fallito gli appuntamenti cruciali.
Stavolta tutto è andato alla grande e così, pur con un brivido al primo turno, quando ha rischiato di uscire per mano del russo Rublev, ha sfoderato il miglior tennis di cui è capace. Dopo l’impeccabile sfida contro il re della terra battuta, campione uscente e vincitore per ben undici volte al Country Club, ma in questa circostanza annichilito davanti a migliaia di telespettatori, ecco presentarsi di fronte a lui l’outsider Lajovic, giustiziere nei quarti dell’altro azzurro Lorenzo Sonego.
L’incontro si rivela un trionfo per Fognini, che in poco più di un’ora e mezza batte l’avversario in due set con il punteggio di 63 64. La vittoria permette al tennista ligure di issarsi fino alla posizione numero 12 del ranking atp, con la possibilità di tentare quella fatidica top 10 nei prossimi eventi sul rosso, magari proprio agli Internazionali d’Italia ormai imminenti.