Prosegue la risalita della penisola e prosegue l’attraversamento dell’Appennino centrale: in occasione della tappa numero otto del Giro d’Italia 2019, i corridori si sposteranno da Tortoredo Lido a Pesaro, per un totale di 239 km.
Due giorni dopo la frazione conclusasi a San Giovanni Rotondo, ancora un chilometraggio assai impegnativo per i corridori, così come impegnativo è il finale di gara, sebbene meno irto rispetto a quanto avvenuto poche ore fa a L’Aquila.
Primi cento chilometri di gara completamente piatti per le province di Teramo ed Ascoli Piceno (si passerà anche per San Benedetto del Tronto, sede d’arrivo da alcuni anni della Tirreno-Adriatico), poi via ai tanti strappettini che sfiancheranno il gruppo. Accanto ai due traguardi volanti di Senigallia e Calcinelli (siamo già tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino), sono previsti tre Gran Premi della Montagna, il primo dei quali di terza categoria, gli altri di quarta categoria.
Si comincerà con Monte della Mattera (la pendenza media è soltanto del 3.9%, ma non mancano punte in doppia cifra) e si proseguirà con Monteluro e Gabicce Monte. Ma sono almeno sei gli strappi non validi per la classifica della maglia azzurra. La discesa dall’ultimo muro termina ai meno duemila metri, poi pianura fino al traguardo: chi guadagnerà anche pochi secondi in cima, potrebbe avere la meglio sugli avversari.
Di seguito tutti i profili tecnici: altimetria, planimetria, dettaglio ultimi chilometri e cronotabella. Clicca qui per tutte le classifiche aggiornate. Valerio Conti (UAE Team Emirates) resta in maglia rosa nonostante le fatiche dell’impegnativa tappa dell’Aquila vinta da Pello Bilbao (Astana); Giovanni Carboni (Bardiani-Csf) rimane in maglia bianca, Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) in quella azzurra e Pascal Ackermann (Bora Hansgrohe) con quella ciclamino.