Il Giro d’Italia 2019 è finalmente cominciato. Dopo la pirotecnica frazione inaugurale conclusasi sul San Luca con l’annunciato dominio di Primoz Roglic (Team Jumbo – Visma), prima maglia rosa, ecco la seconda tappa, che condurrà i corridori da Bologna a Fucecchio (in onore di uno dei più grandi di sempre, Gino Bartali). Sono 205 i chilometri da percorrere su un percorso nient’affatto scontato.
Subito continui avvallamenti, difatti, come spesso avviene nelle tappe toscane. In questo caso, dopo la partenza dal capoluogo emiliano, ci si dirige verso est cominciando subito a salire verso Montepiano (non valido come GPM), prima di una fase pianeggiante che porterà il gruppo a Montespertoli, dove sarà posto il primo dei due sprint intermedi.
Siamo già in Toscana e, attraversata Empoli (secondo traguardo volante), si affrontano altre due salite: quella di Montalbano (terza categoria, 5.8 km al 6.8% di pendenza media) e quella del San Baronto, una delle ascese simbolo di questa regione (quarta categoria).
Dalla cima al traguardo ancora ventisette chilometri, gli ultimi dieci dei quali completamente pianeggianti: se qualche velocista non si è fatto cogliere impreparato lungo gli strappi, può chiaramente giocarsi qui la prima chanche di vittoria. In caso di sprint, due i nomi più celebri: Elia Viviani (Deceuninck Quick Step) e Fernando Gaviria (UAE Team Emirates).
Da non sottovalutare l’ipotesi fuga, magari con attacco posto su una delle asperità previste, o arrivo di un gruppo non compatto di atleti. A tal proposito, sarebbero tanti i nomi da fare: la migliore carta italiana sembra essere, in tal senso, quella di Diego Ulissi (UAE), apparso pimpante nella frazione inaugurale.
Di seguito tutti i profili tecnici (altimetria, planimetria, dettaglio salite e ultimi chilometri, cronotabella). Clicca qui per tutte le classifiche aggiornate: si riparte con Primoz Roglic maglia rosa e Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) maglia azzurra.