La seconda settimana del Giro d’Italia 2019 si concluderà con la 15^ tappa, la Ivrea – Como. Dopo due frazioni d’alta montagna tra Piemonte e Valle d’Aosta, ci si sposta verso est per un revival del Giro di Lombardia. Già, perché tutta la parte conclusiva dei 232 km previsti ricorda la Classica delle Foglie Morte che annualmente conclude il grande calendario del ciclismo internazionale.
Ben otto le province attraversate: Torino, Biella, Vercelli, Novara, Varese, Milano, Lecco e Como. Poco da segnalare riguardo ai primi 130 km di corsa, se non i due traguardi volanti di Busto Arsizio e Cantù, che assegneranno punti importanti per la maglia ciclamino. Gli ultimi cento chilometri sono decisamente i più impegnativi perché sono previsti tre Gran Premi della Montagna.
Il primo è rappresentato dalla Madonna del Ghisallo (seconda categoria, 8.6 km al 5.6% di pendenza media), ascesa simbolo dell’ultima Classica-Monumento italiana. Poi è la volta della Colma di Sormano (seconda cat., 9.6 km al 6.6%), privata dell’omonimo e terribile muro.
A seguire, dieci chilometri di discesa (tecnica nella prima parte, fluida nella seconda), seguita da un tratto pianeggiante che conduce all’ultima salita, quella di Civiglio (terza cat., 4.2 km al 9.7%): dalla cima poco più di sei chilometri, tutti in discesa. Nessuna salita impervia, ma una frazione altamente esplosiva che, specie se condotta ad alta velocità, potrà far tanti danni. E nessuno dei big si risparmierà, siamo certi, dal momento che il giorno successivo si osserverà un po’ di meritato riposo.
Di seguito tutti i profili tecnici: altimetria, planimetria, dettaglio salite e ultimi chilometri, cronotabella. Clicca qui per tutte le classifiche aggiornate. Il Giro è più aperto che mai: la nuova maglia rosa Richard Carapaz ha soli 7″ su Primoz Roglic, mentre in terza posizione c’è Vincenzo Nibali. Giulio Ciccone è in maglia azzurra, Arnaud Démare quella ciclamino, Pavel Sivakov quella bianca.