Il penultimo appello per sovvertire le gerarchie: la 20^ tappa del Giro d’Italia 2019 è la Feltre – Croce d’Aune / Monte Avena, 194 km contraddistinti da cinque Gran Premi della Montagna che offrono l’ultima possibilità di mutare la classifica alla vigilia della cronometro di Verona.
Sono le province di Belluno e Trento a far da teatro allo scontro frontale tra i big che avverrà sulle salite, che complessivamente avranno un dislivello di ben 5000 metri. Dopo appena otto chilometri, ecco la prima salita: si tratta di Cima Campo, un seconda categoria lungo 18.7 km, con una pendenza media del 5.9%. Ascesa pedalabile, ma si tratta solo della prima di una lunga serie.
A seguire, è la volta del Passo Manghen, la Cima Coppi di quest’edizione dopo la cancellazione del Gavia: si arriverà a quota 2407 metri ed in questo caso la lunghezza dell’asperità è di 18.9 km al 5.7% (prima categoria). Se l’inizio è soft, tutti gli ultimi chilometri sono costantemente attorno al 10%.
Una volta affrontata la discesa, si arriva a Predazzo, dove comincia il Passo Rolle: ancora una salita molto lunga (venti chilometri), ancora percentuali pedalabili (4.7%), in attesa della doppia scalata finale che lascerà tutti senza fiato. Croece d’Aune (seconda categoria) e Monte Avena (prima categoria) sono due salite più brevi (rispettivamente 11.1 e 6.7 km) intervellate da una breve discesa, ma le percentuali superano a tratti il 10%, sino ad arrivare al 16% in occasione dell’ascesa conclusiva.
O la va o la spacca: qui si decide tutto o quasi. Sarà l’ultimo appello per Vincenzo Nibali di provare a scalzare Richard Carapaz; l’ultimo appello anche per Primoz Roglic per accorciare le distanze e battere tutti nella cronometro di Verona.
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