Il 6 luglio prenderà il via da Bruxelles il Tour de France 2019. Chi saranno i principali pretendenti alla maglia gialla?
Non ci sarà il favorito numero uno Chris Froome, fermato da una rovinosa caduta nel corso del Giro del Delfinato. Il Team Ineos, ad ogni modo, appare ben strutturato: c’è Geraint Thomas, campione uscente e desideroso di concedere un inaspettato bis nonostante la caduta al Giro di Svizzera; c’è soprattutto Egan Bernal, il più limpido scalatore tra le nuove leve e già in grado di puntare in alto, con una condizione decisamente ottima mostrata proprio al Tour de Suisse (vinto).
Se l’ex Sky ha problemi di abbondanza, gli avversari, comunque, non mancano. Ci proverà in tutti i modi Nairo Quintana (Movistar) a centrare l’unico Grand Tour che ancora gli manca: ha preparato l’intera stagione su questo appuntamento e non vuole assolutamente disattendere le aspettative. Non potrà provarci Tom Dumoulin (Sunweb) a migliorare il secondo posto dello scorso anno: il percorso di avvicinamento non è stato di certo facile, con la caduta al Giro e la fatica nel ritrovare una condizione accettabile, e proprio nelle ultime ore l’olandese ha annunciato il suo forfait.
E poi ci sono i francesi. Innegabile che Aso abbia predisposto un percorso che possa permettere ai corridori locali di essere competitivi, così cronometro quasi nulle e salita per esaltare le doti di Romain Bardet (Ag2R La Mondiale) e Thibaut Pinot (Groupama – FDJ). Terzo transalpino in ordine di importanza perché viene da un paio di stagioni sottotono, Warren Barguil (Arkea-Samsic).
E poi ci sono i tanti outsider che sperano di potersi inserire nella lotta per le posizioni di vertice: è il caso dell’ultimo vincitore della Liegi e del Delfinato Jakub Fuglsang (Astana), di Enric Mas (Deceuninck Quick Step) a podio all’ultima Vuelta, dell’esperto Rigoberto Uran (EF) coadiuvato dal solido compagno di quadra Michael Woods, di Richie Porte (Trek-Segafredo) sempre alla ricerca del primo colpaccio in un Grand Tour, di George Bennett e Steven Kruijswijk (Jumbo – Visma), di Adam Yates (Mitchelton Scott) coadiuvato da suo fratello Simon.
Lasciamo per ultimo Vincenzo Nibali (Bahrain Merida), l’uomo simbolo del movimento italiano. Ha più volte dichiarato di presentarsi al Tour non per fare classifica, ma bisognerà vedere al giro di boa come sarà la sua posizione: se accettabile, non è escluso proverà a tener testa agli altri big nell’ultima parte di corsa, quando saranno le montagne a decidere le gerarchie.