Un avvio così palpitante di Wimbledon 2019 forse se lo attendevano in pochi: nella prima giornata dei Championships, terzo Slam della stagione di scena sull’erba dell’All England Lawn Tennis Club, vanno già fuori Alexander Zverev e Stefanos Tsitsipas. E, tra le imprese, figurano quella di Thomas Fabbiano e della quindicenne Cori Gauff.
Partiamo dalla più lieta nota azzurra. Opposto al numero sei del tabellone, il ventenne greco Tsitsipas, Fabbiano, che nella classifica ATP risiede alla posizione numero 89, fa il gran colpo e in cinque set, dopo quasi tre ore e mezza di battaglia, riesce ad avere la meglio sull’ellenico con lo score di 64 36 64 67(8) 63.
Dopo la semifinale raggiunta la scorsa settimana a Eastbourne, il trentenne di San Giorgio Jonico aveva dimostrato di potersi ben esprimere sull’erba, ma nessuno, probabilmente neppure lui, immaginava di potersi battere alla pari con il più quotato avversario, sino a prevalere.
L’altra grande sorpresa della giornata porta il nome di Alexander Zverev. Sulle qualità del tedesco non v’è alcun dubbio e i titoli Masters 1000 già conquistati (ben quattro a soli ventidue anni) sono una prova. Eppure il biondo di Amburgo fa ancora tremendamente fatica negli appuntamenti che contano, ovvero gli Slam. Stavolta la sua corsa si ferma addirittura al primo turno, superato dal ceco Jiri Vesely in quattro set.
Così, mentre si attendono i debutti dei tre big più attesi, vale a dire Novak Djokovic, Roger Federer e Rafael Nadal, ecco uscire fuori due dei più temuti outsider.
Una vera e propria favola, però, i Championships ce la regalano anche al femminile e porta la firma di Cori Gauff. A molti questo nome non dirà nulla, ma sicuramente ne sentiremo parlare molto in futuro (oltreché già nel presente).
A soli 15 anni, questa ragazza statunitense si è guadagnata la prima partecipazione in carriera ad uno Slam e, nel match di debutto, si è sbarazzata nientemeno che di una delle icone del tennis a stelle e strisce, vale a dire Venus Williams, la quale può forse dire di aver già trovato una degna erede.