Per la quarta volta nella storia, gli Stati Uniti d’America si laureano campioni del mondo di calcio femminile: è questo l’epilogo di Francia 2019, nella cui finale la nazionale a stelle e strisce sconfigge i Paesi Bassi per 2-0.
Sono le squadre più forti ad affrontarsi all’ultimo atto della rassegna iridata per contendersi la Coppa più prestigiosa: da una parte le campionesse uscenti nordamericane, vera corazzata indomabile, dall’altra le campionesse d’Europa, artefici tra l’altro dell’eliminazione dell’Italia ai quarti.
È tutto esaurito (quasi sessantamila persone) nel nuovo Stadio di Lione per assistere al match e, nonostante i tifosi orange siano in superiorità numerica, a festeggiare è la minoranza statunitense. Partita equilibrata nelle fasi iniziali, poi alla mezz’ora le detentrici del titolo acquisiscono maggior sicurezza e cominciano ad impensierire il portiere Van Veenendal, che più volte è costretta a superarsi.
Proprio il numero uno neerlandese impedisce alle avversarie di passare in vantaggio (per la prima volta queste ultime non sono in grado di segnare nei primi quindici minuti di match), ma nella ripresa non può che capitolare: al 61′ Morgan si procura un calcio di rigore (assegnato alla Var), che la compagna Rapinoe trasforma puntualmente.
Poi, dopo pochi minuti, la rete che sigilla il risultato: Lavelle fa tutto da sola, fino al preciso tiro nell’angolino, imprendibile per il portiere olandese. E così può cominciare la festa: Stati Uniti ancora una volta imbattibili nella manifestazione iridata e così sono ancora loro a fregiarsi del titolo di campionesse del mondo.
Si chiude così un Mondiale che ha visto la piena consacrazione del calcio femminile, finora snobbato e da oggi finalmente riconosciuto, sebbene la strada dei diritti e della piena parità con i colleghi uomini sia ancora molto lunga.