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Nippo-Vini Fantini-Faizanè chiude a fine stagione: è italiana la prima vittima della riforma Uci

La prima vittima della scellerata riforma Uci è arrivata e, come si temeva, è italiana: il Team Nippo – Vini Fantini – Faizanè ha annunciato la chiusura al termine della stagione.

Dare priorità ai team WorldTour e promuovere i loro vivai: questa, in estrema sintesi, la scelta dell’Unione Ciclistica internazionale in merito alla tanto sbandierata – e purtroppo approvata – riforma relativa al ciclismo su strada dal 2020.

L’aumento delle squadre della massima serie da 18 a 20 (promosse nel WT le francesi Cofidis e Total Direct Energie, che di risorse economiche ne hanno sicuramente a disposizione) e la conseguente diminuzione del numero delle wild card dei Grandi Giri da 4 a 2 è stata una mannaia sulle Professional, che oltretutto devono fare i conti con un obbligatorio allargamento della rosa e un necessario aumento di budget.

Costi non sostenibili, dunque, a fronte di zero garanzie, per molte delle squadre di secondo livello. Nonostante i continui allarmi lanciati dal grandi manager del nostro ciclismo, da Gianni Savio a Bruno Reverberi, la situazione, purtroppo, non è cambiata.

La prima vittima eccellente di questo sistema è l’italiana Nippo – Vini Fantini – Faizanè, che chiuderà i battenti a fine stagione dopo cinque anni di professionismo (in questo 2019 è arrivata la vittoria più bella, quella di Damiano Cima al Giro d’Italia).

A darne notizia è il general manager Francesco Pelosi, che alla Gazzetta dello Sport spiega i motivi della drastica decisione. “Con l’ufficializzazione della riforma 2020, un team Professional ha bisogno di un budget nettamente più alto a fronte di minori garanzie. Parliamo nel nostro caso di passare da 2.8 milioni a 4.5 milioni per coprire l’aumento degli atleti, dello staff, la terza attività e probabilmente l’accesso alle corse UCI Pro Series […] Non ci è possibile proseguire e l’unica soluzione è unire le forze”, le sue parole.

Lo stesso aggiunge: Come società rimarremo a sostegno dei nostri sponsor, con cui abbiamo costruito un vero rapporto di partnership che aiuteremo a collocarsi all’interno di altri progetti, se possibile, portando avanti l’obiettivo di far crescere in Europa i talenti nipponici anche dopo Tokyo 2020».

Già, gli sponsor. Per quanto riguarda la giapponese Nippo, questa potrebbe proseguire il percorso con la sudafricana Dimension Data, che del WorldTour fa già parte. In merito all’azienda italiana Vini Fantini, invece, si era ipotizzata nelle scorse settimane un’unione con la Bardiani-Csf. Al momento, tuttavia, sono soltanto voci.

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