Accade dell’incredibile in occasione della 19^ tappa del Tour de France 2019. Dal punto di vista agonistico, Egan Bernal (Team Ineos) sbaraglia il campo e, con un fantastico attacco sul Col de l’Iseran, va a prendersi la maglia gialla.
E i tempi vengono presi in cima alla storica vetta alpina: più giù, una frana e una grandinata improvvisa costringono gli organizzatori ad arrestare la corsa, tagliando parte della discesa e la salita finale di Tignes. Ridisegnata allora la classifica generale: nulla da fare per Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), in difficoltà in salita.
Si avvicina la resa dei conti alla 106^ Grande Boucle. Soli 127 i km odierni, ma tra le vette da affrontare figura anche il Col de l’Iseran, che si iperica a quota 2770 metri d’altitudine, fungendo da vetta più alta di quest’edizione. In più, prevista anche la scalata verso Tignes, con i big pronti a darsi battaglia.
Vincenzo Nibali (Bahrain Merida) vuol provare a lasciare il segno ed è per questo che dà il via alla fuga assieme a tre atleti di primo piano come Daniel Martin (UAE), Jesus Herrada (Cofidis) e Pello Bilbao (Astana). Ma i quattro restano a bagnomaria per tanti chilometri prima che il gruppo lasci (parzialmente andare).
Ad ogni modo, a loro si unisce un altro folto drappello composto, tra gli altri, da Dylan van Baarle (Ineos), Patrick Konrad (Bora-Hasngrohe), Damiano Caruso (Bahrain-Merida), Alejandro Valverde e Andrey Amador (Movistar), Gorka Izagirre e Alexey Lutsenko (Astana), Laurens De Plus (Jumbo-Visma), Rigoberto Uran (EF Education First), Simon Yates (Mitchelton-Scott), Fabio Aru (UAE Team Emirates), Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), Guillaume Martin (Wanty-Groupe Gobert), Warren Barguil (Arkéa-Samsic).
In attesa delle prime rampe dell’Iseran, doccia fredda per Thibaut Pinot: una lacerazione muscolare gli impedisce di continuare la corsa e il transalpino è costretto, in lacrime, a salire sull’ammiraglia.
E poi eccola la salita più alta di questo Tour, 13 km al 7%, dove c’è ovvia selezione naturale. A metà ascesa scatta la bagarre e, ripresi tutti i fuggitivi, è Steven Kruijswijk il primo ad accendere la miccia, ma è ancora una volta Egan Bernal a fare la differenza, mentre Julian Alaphilippe preferisce procedere del suo passo.
È implacabile l’azione del colombiano, che transita per primo in cima (prendendosi i relativi otto secondi di abbuono), col solo Simon Yates che, reduce dalla fuga iniziale, riesce a stargli a ruota. Per loro, un vantaggio di 55″ sul gruppetto comprendente Thomas, oltreché Landa, Buchmann e Kruijswiik e ben due minuti sul leader della generale.
Potrebbe accadere di tutto nel finale, ma la corsa viene arrestata. Una pioggia torrenziale mista a grandine, oltre a una frana che viene giù improvvisamente, costringe gli organizzatori, d’accordo con la giuria, a sospenderla, prendendo i tempi in cima all’Iseran. Chi festeggia è quindi Egan Bernal, che è di fatto la nuova maglia gialla (nessun vincitore di tappa, invece).
Alaphilippe lascia per strada 2’07”, dunque in classifica deve ora recuperare 45″ dallo scalatore sudamericano, mentre Geraint Thomas è terzo a 1’10”.
Classifica generale:
1 2 ▲1 BERNAL Egan Team INEOS
2 1 ▼1 ALAPHILIPPE Julian Deceuninck – Quick Step
3 3 – THOMAS Geraint Team INEOS
4 4 – KRUIJSWIJK Steven Team Jumbo-Visma
5 6 ▲1 BUCHMANN Emanuel BORA – hansgrohe
6 8 ▲2 LANDA Mikel Movistar Team
7 9 ▲2 URÁN Rigoberto EF Education First
8 7 ▼1 QUINTANA Nairo Movistar Team
9 12 ▲3 BARGUIL Warren Team Arkéa Samsic
10 10 – VALVERDE Alejandro Movistar Team