Matteo Berrettini non smette si sognare e farci sognare e, battendo al termine di una maratona Gael Monfils, conquista la semifinale degli US Open 2019, ultimo Slam della stagione di scena sul cemento di New York.
Che ascesa, quella del ventitreenne ragazzo romano in questa stagione. Ha dato prova di sapersela giocare su tutte le superfici (vittoria sulla terra rossa di Budapest e sull’erba di Stoccarda), ha centrato gli ottavi a Wimbledon fermato da Roger Federer ed ora è tra i primi quattro del maxi torneo statunitense.
Una vera battaglia ai quarti di finale, quella che l’ha visto opposto a Gael Monfils, istrionico e talentuoso francese numero dodici del mondo. Il transalpino ha la meglio del primo set, ma è il primo di una battaglia durata quasi quattro ore, che finisce al quinto parziale con il punteggio di 3-6, 6-3, 6-2, 3-6, 7-6.
Cinque match point, quelli messi a disposizione dal transalpino in favore del nostro rappresentante. Al quinto, il punto decisivo che gli regala il paradiso e soprattutto la supersfida contro Rafael Nadal, che nel suo quarto non ha avuto problemi, secondo pronostico, a sbarazzarsi del pur ottimo argentino Diego Schwartzmann in tre set.
Il maiorchino è il favorito numero uno per il successo finale a questo punto del torneo, ma i pronostici sono fatti per essere ribaltati e, con un Matteo in tale stato di grazia, sognare non costa nulla.
Anche perché, indipendentemente da come andrà la sfida, ci sarà un nuovo best ranking per il tennista italiano, che salirà fino alla 13^ posizione mondiale, davvero ad un passo da quella top 10 che centrerebbe in caso di approdo all’ultimo atto.
Berrettini è il quarto italiano dell’Era Open a centrare una semifinale di un torneo Slam: era già accaduto per tre volte ad Adriano Panatta (tutte al Roland Garros), a Corrado Barazzutti (una in Francia e una proprio agli US Open, ma allora si giocava su terra verde) e alla meteora Marco Cecchinato lo scorso anno a Parigi.