4x100

Atletica, Mondiali Doha 2019: Tamberi out, staffette da record, rosso Stano

È stata una giornata ricca, per l’Italia, quella appena conclusa ai Campionati Mondiali di atletica leggera di Doha 2019: alcuni dei big sono scesi in campo, non è arrivata alcuna medaglia, ma non sono mancati ottimi momenti di agonismo.

Partiamo dal capitano della spedizione azzurra, Gianmarco Tamberi. Il marchigiano, lo si sapeva dall’inizio, non era qui al massimo della condizione, complice la stagione travagliata con cui ha avuto a che fare. E difatti non è stato in grado di lottare per una medaglia.

Si ferma, di fatto, alla misura di 2.24 metri, avendo sbagliato due tentativi a 2.27 e il terzo restante a 2.30. Ottavo posto con tanto lavoro da svolgere in vista di Tokyo. Oro all’idolo di casa, il qatariota Mutaz Essa Barshim, primo con la misura di 2.37 metri saltata al primo tentativo.

Ottime prove delle nostre staffette 4×100. Cominciano le azzurre Johanelis Herrera Abreu, Gloria Hooper, Anna Bongiorni e Irene Siragusa: lì per lì non sembra una grande prestazione, complice la sesta posizione ottenuta in batteria. Ma il crono è notevole: il 49.20 vale il nuovo record italiano e, complice la squalifica del Brasile, un posto per la finale, con conseguente pass per le Olimpiadi 2020.

Bene anche gli azzurri Federico Cattaneo, Marcell Jacobs, Davide Manenti e Filippo Tortu, che chiudono in 38.11 e stabiliscono anch’essi il nuovo primato nazionale. Non basta, però, per accedere alla finale, dal momento che nella seconda batteria ben sei nazionali fanno meglio degli azzurri. In vista dell’evento a cinque cerchi, comunque, la performance è decisamente positiva.

Infine Massimo Stano, uno degli uomini di punta della marcia. Nella 20 km affrontata in tarda serata, il portacolori azzurro si comporta molto bene, è secondo a oltre metà gara, ma poi subisce tre inspiegabili penalità ravvicinate che gli valgono due minuti di sosta secondo il nuovo regolamento: così chiude con un comunque onorevole tredicesimo posto (24° il connazionale Matteo Giupponi), mentre ad aggiudicarsi l’oro è il rappresentante nipponico.

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