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Ginnastica, Mondiali 2019: le ‘Fate’ azzurre sono di bronzo, storico alloro iridato

Al termine di una straordinaria giornata agonistica, la nazionale italiana femminile di ginnastica artistica conquista una fantastica medaglia di bronzo ai Campionati Mondiali 2019 di scena a Stoccarda.

C’era molto rammarico nel clan azzurro per l’esito delle qualificazioni maschili: meno di un punto ha impedito ai ragazzi di conquistare la qualificazione per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, mancando l’appuntamento per la seconda edizione di fila.

Ci hanno pensato le ragazze a portare serenità all’ambiente e così, dopo aver ottenuto il pass per l’evento a cinque cerchi, sono state protagoniste di una gara stellare al cospetto delle più forti atlete in campo internazionale. Ottave in qualifica, le atlete guidate dal direttore tecnico Enrico Casella hanno scalato ben cinque posizioni, agguantando quel terzo gradino del podio che è un risultato storico.

A vincere la gara sono state le statunitense – Simone Biles, 22 anni, arriva al quindicesimo titolo iridato dopo l’ennesima finale da applausi – con 172.330, seguite dalle russe a 166.529 e dalle azzurre a 164.796, abili a tenersi dietro nientemeno che la Cina, fermatasi a quota 164.230.

Giorgia Villa (capitana a soli 16 anni), Asia D’Amato, Alice D’Amato, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio: sono i nomi delle cinque eroine che hanno permesso all’Italia di salire su un podio che mancava addirittura da 69 anni. Cinque protagoniste che caratterizzeranno gli anni futuri, dal momento che, si tratta prevalentemente della classe 2003 che ha già dominato la scena juniores negli ultimi anni.

Per quanto concerne la cronaca della gara, si incomincia al corpo libero con Giorgia Villa (13.300), Asia D’Amato (13.333) e Desiree Carofiglio (13.333); si prosegue al volteggio, con il 14.533 delle gemelle D’Amato e 14.666 di Villa; si continua con le parallele con il 14.266 di Villa, 14.133 di D’Amato e 13.900 di Iorio. Ancora: alla trave Villa con 13.600, D’Amato con 13.266 e a Iorio con 11.367.

Certo, le disastrose cadute della cinese Liu Tingting alle parallele e di Melanie De Jesus alla trave hanno influito sui risultati finali, ma nulla toglie alla grande opera compiuta dalle nostre, che giustamente vanno celebrate ed osannate. Nella speranza che a Tokyo possano ripetere tale impresa.

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