I quartetti dell’inseguimento a squadre ancora una volta non tradiscono le attese e, ai Campionati Europei 2019 di ciclismo su pista si confermano ai vertici della specialità: argento per i ragazzi, bronzo per le ragazze.
Onestamente, il massimo risultato possibile, quello ottenuto dai nostri atleti impegnati al velodromo olandese di Apeldoorn. I ragazzi avevano fatto segnare un grandissimo tempo in semifinale, sbriciolando il record italiano portato a 3.51.604. In finale, però, occorreva avere la meglio sui fortissimi danesi, arrivati ad un passo dal primato mondiale.
L’impresa purtroppo non è riuscita e così Filippo Ganna, Francesco Lamon, Davide Plebani e Michele Scartezzini (quest’ultimo subentrato a Simone Consonni) devono accontentarsi di un comunque onorevole argento. Un risultato di enorme prestigio perché permette ai ragazzi di Marco Villa di incamerare preziosissimi punti per il ranking olimpico che qualificherà le prime otto formazioni a Tokyo 2020.
Stesso discorso per le ragazze, fermate in semifinale dalla Gran Bretagna. Letizia Paternoster, Elisa Balsamo, Vittoria Guazzini e Martina Alzini (più Marta Cavalli protagonista nei primi turni) hanno stabilito a loro volta il nuovo record nazionale di 4.17.610 sconfiggendo la Francia nella finale per il bronzo. Oro scontato per la Gran Bretagna, che ha comunque dovuto sudare contro un’ottima Germania.
Anche in questo caso, l’operazione per i Giochi Olimpici prosegue in maniera molto positiva e l’attuale sesto posto nel ranking di specialità testimonia quanto le azzurre guidate dal ct Dino Salvoldi siano sempre protagoniste sulla scena mondiale.
Nella seconda giornata degli Europei si sono svolte anche le gare dell’eliminazione femminile e dello scratch maschile. Nel primo caso, Maria Giulia Confalonieri si è fermata ad un passo dalla medaglia, cogliendo la quarta posizione (a vincere l’oro, la favoritissima olandese Kirsten Wild); nel secondo, invece, Simone Consonni arriva in top ten classificandosi in settima posizione (ad aggiudicarsi la gara è lo spagnolo Mora, che arriva tutto solo).