Due top 10 conquistate in un solo anno e alcuni giovani che stanno rapidamente scalando le classifiche mondiali. Il tennis italiano prosegue nel suo momento magico e così, a quattro mesi dall’ingresso tra i grandi di Fabio Fognini, il finale di stagione regala la definitiva consacrazione a Matteo Berrettini.
Sembra non volersi arrestare la favola del ventitreenne romano nel circuito. Da inizio annata, l’allievo di Vincenzo Santopadre sta meravigliando davvero tutti e sono i numeri a certificarlo, a dimostrare quanto il ragazzo sia cresciuto in così poco tempo e sia ora avversario temibile per chiunque.
In questo 2019, infatti, ha conseguito le vittorie sul rosso di Budapest e sull’erba di Stoccarda (alle quali si aggiunge la finale persa a Monaco di Baviera); ha raggiunto gli ottavi conquistati a Wimbledon (Ko per mano di Federer) e la stupenda semifinale degli US Open (sconfitta contro Nadal); ha agguantato le semifinali al Masters 1000 di Shanghai (primo italiano a riuscirci) e al 500 di Vienna.
Numeri importanti, che hanno come conseguenza l’entrata nella top ten mondiale: alla vigilia dell’ultimo ATP 1000 dell’anno, quello di Parigi – Bercy, Berrettini è numero dieci del mondo, quarto italiano a riuscirci nell’Era Open dopo Adriano Panatta (1973), Corrado Barazzutti (1978) e il già citato Fabio Fognini (2019).
Numero che sembrano soltanto provvisori, dal momento che l’età è tutta dalla parte del giocatore romano e che le potenzialità per arrivare molto in alto ci sono tutte. E la prima grande occasione è rappresentata dalla possibile qualificazione alle ATP Finals di scena a novembre alla O2 Arena di Londra.
Eessere lì tra i migliori otto al mondo rappresenterebbe davvero la ciliegina sulla torta di una stagione straordinaria, che deve servire però come punto di partenza per il prosieguo della carriera.