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ATP Finals, Djokovic infligge una severa lezione a Berrettini

Comunque vada, sarà un successo. Doveva essere questo il motto di Matteo Berrettini, qualificato alle ATP World Tour Finals 2019 dopo una grandissima stagione che l’ha portato dalla posizione numero 55 del ranking fino all’ottava a suon di risultati e di belle prestazioni.

Tale deve restare anche dopo l’esordio amaro, probabilmente scontato, contro il favorito numero uno Novak Djokovic, che surclassa il portacolori azzurro in due facili set conclusi con il punteggio di 62 61.

Ha certamente pagato l’emozione di rappresentare l’Italia alla Masters Cup quarantuno anni dopo Corrado Barazzutti, ultimi dei nostri a riuscire nell’impresa di essere tra i grandi otto. Ha pagato anche l’atmosfera infuocata della O2 Arena di Londra e di essere al cospetto di un atleta che non ha bisogno di alcuna presentazione.

La sconfitta odierna, pur giunta in maniera tanto netta, non può e non deve scomporre Matteo Berrettini, che di strada negli anni avvenire ne ha tanta e anche spianata. Si deve guardare già avanti, a partire dal prossimo impegno contro Roger Federer, un altro mostro sacro del tennis mondiale.

Il suo obiettivo, semmai, sarà quello di tener testa all’austriaco Dominic Thiem, il più “debole” del girone, dal momento che ha nella terra rossa la sua superficie preferita e qui il gioco è sul cemento indoor.

E mentre le Finals sono ormai cominciate, i tifosi italiani hanno ancora negli occhi il possibile campione del domani, vale a dire quel Jannik Sinner che, neppure ventiquattro ore fa, ha incantato tutti all’Allianz Cloud di Milano vincendo il torneo delle NextGen davanti ad un pubblico estasiato.

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