Vincenzo Nibali si appresta ad intraprendere l’ultima parte della sua carriera. Da gennaio indosserà la maglia della Trek – Segafredo e troverà una nutrita pattuglia italiana composta, tra gli altri, da suo fratello Antonio e dal team manager Luca Guercilena.
In attesa di ricominciare la preparazione invernale, assieme allo staff societario lo Squalo ha già stilato un chiaro programma per i mesi avvenire. Con tanti ed ambiziosi obiettivi che potrebbero arricchire un palmares già decisamente ricco.
Si proverà, ovviamente, ad andare a caccia di quella Liegi Bastogne Liegi che ben si addice alle sue caratteristiche e alla quale è andato vicino più volte, senza mai raggiungere l’obiettivo grosso. Comunque vada, la prima parte di stagione sarà finalizzata al Giro d’Italia. Niente accoppiata e niente Tour nel 2020, ma un chiaro sguardo alla Corsa Rosa che presenta sì tre tappe a cronometro, ma anche un’intera settimana conclusiva fatta di frazioni oltre i duecento chilometri e con tanti arrivi in salita.
Fare il tris al Giro sarebbe qualcosa di incredibile, lo sarebbe altrettanto centrare l’oro olimpico sfuggito a Rio 2016 per colpa di una caduta agli ultimi chilometri. Il percorso di Tokyo 2020 è duro e selettivo, Nibali può far bene e con Davide Cassani studierà la migliore tattica per arrivare all’appuntamento a cinque cerchi con grandi ambizioni.
Da vedere, poi, se sarà il caso di fare la Vuelta; di sicuro la maglia azzurra sarà indossata anche a fine settembre, quando ad Aigle – Martigny andranno in scena i Campionati Mondiali di ciclismo su strada su un percorso decisamente impegnativo, fatto di salite vere in cui i grandi protagonisti delle corse a tappe si giocheranno la maglia iridata.
Giro, Olimpiade e Mondiale: questi i tre eventi cerchiati di rosso dal pluricampione italiano, che a 34 anni ha ancora intenzione di lasciare il segno e far gioire i tanti tifosi al suo seguito.