Giunge ad un nuovo appuntamento la Catena Incatricchiata, premio destinato annualmente ad un personaggio o un atleta che, nel momento topico di qualcosa, incappi in un increscioso impedimento che ne ostacola il risultato ormai ad un passo. A vincere l’edizione 2019 non poteva essere che lui, Matteo Trentin.
La motivazione è facilmente intuibile. L’atleta azzurro corre un grandissimo Campionato Mondiale e si trova nella fuga buona assieme al grande favorito Mathieu Van Der Poel. Quando quest’ultimo alza bandiera bianca, tutti i riflettori sono puntati su di lui, chiaramente il più quotato dei tre battistrada. E invece a beffarlo nella volata finale è il danese Mads Pedersen, mentre a Trentin resta un argento mondiale che sa di orgoglio e delusione allo stesso tempo. Ad un passo dal sogno iridato, che resta però irraggiungibile per il momento.
“È sempre un piacere ricevere un premio ma questo, forse, avrei preferito evitarlo – le parole del vincitore – ma ho imparato a guardare il bicchiere mezzo pieno e di sicuro c’è qualcuno a cui è andata peggio. Quindi non mi lamento e ringrazio”.
Il Premio, che consiste in una vera “Catena Incatricchiata” (Campagnolo, Shimano o Sram) su tavolozza in legno, reca il cognome dell’atleta vincitore e viene artigianalmente prodotto in un unico esemplare da Bruno Valdisserra detto U Diablu. Non c’è alcun valore venale in merito al riconoscimento, ma vuole essere una sorta di risarcimento morale all’atleta che dopo immani fatiche e sacrifici deve fare i conti con la sfortuna, dal momento che, come scrisse Carlo Dossi nell’opera Note azzurre, “L’ultimo gradino della cattiva fortuna è il primo alla buona”.
Questo l’albo d’oro con i vincitori delle passate edizioni del premio:
2013 Alessandro Ballan
2014 Alessandro Petacchi
2015 Oscar Gatto
2016 Moreno Moser
2017 Riccardo Magrini
2018 Gianluca Brambilla e Claudio Pasqualin
2019 Matteo Trentin