Il più prestigioso dei riconoscimenti che vengono assegnati a fine stagione ai più meritevoli è senza dubbio il Velo d’Or, vale a dire il Pallone d’oro del ciclismo: ad aggiudicarsi l’edizione 2019 è Julian Alaphilippe, che riceve l’insegna da Velo Magazine, ideatore del premio.
Poco da dire sulla bontà dell’annata di cui è stato protagonista il transalpino in forza alla Deceuninck – Quick Step. Da gennaio ad ottobre ha messo in cascina dodici corse, tutte di primo rilievo, a cominciare dalla fantastica stagione delle Classiche conclusa con Strade Bianche, Milano Sanremo e Freccia Vallone, oltre che con due tappe alla Tirreno Adriatico.
Poi, il clou nel mese di luglio al Tour de France: davanti ai tifosi di casa è stato per due settimane e mezzo il mattatore della Grande Boucle, vincendo due tappe e lottando fino alla fine per un podio che inizialmente sembrava utopia. Infine, nel finale di stagione, ha pagato i tanti mesi a tutta e non ha ottenuto quel che sperava al Mondiale di Yorkshire.
“Sono molto contento di vedere premiata la mia incredibile stagione: ricevere il Velo d ‘Or è un modo bellissimo di concludere questo fantastico anno – le parole di Alaphilippe – Voglio ringraziare coloro che hanno votato per me e hanno deciso di consegnarmi questo trofeo, è un grande onore. È stata una stagione indimenticabile, con molti bei momenti, ma niente sarebbe stato possibile senza la mia straordinaria squadra, il Wolfpack”.
Proprio il Wolfpack, vale a dire la Deceuninck di Lefevere e Bramati, porta a casa il premio per la terza volta, dopo le vittorie di Tom Boonen nel 2005 e di Paolo Bettini l’anno successivo.
Ideato nel 1992, il Velo d’Or fu vinto nelle prime due edizioni da Miguel Indurain, mentre tre soli italiani sono riusciti ad aggiudicarselo: Marco Pantani nel 1998, Mario Cipollini nel 2002 e Paolo Bettini nel 2006. Vincenzo Nibali fu secondo sia nel 2014 (l’anno in cui vinse il Tour) che nel 2015.