Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi da parte del Presidente del Cio Thomas Bach, adesso è ufficiale: le Olimpiadi di Tokyo 2020 saranno spostate al prossimo anno, diventando quindi Tokyo 2021.
Non era mai accaduto finora che i Giochi Olimpici si disputassero in anni dispari, da quando Atene 1896 diede inizio alla più grande rassegna sportiva nell’età moderna. Ci ha pensato il coronavirus a fermare l’ennesimo grande evento del 2020, il più importante: dopo i Campionati Europei di calcio, un altro appuntamento di prim’ordine che slitta di un anno.
Del resto nelle ore precedenti all’annuncio erano già arrivati i moniti delle federazioni di Canada e Australia: in caso di non slittamento, gli atleti delle due nazionali non avrebbero preso parte all’evento. Poi si sono susseguite le richieste da molteplici parti del mondo dello sport e così i vertici del Comitato Olimpico Internazionale hanno dovuto fare un passo indietro.
La decisione ufficiale è avvenuta dopo la riunione in videoconferenza tra il primo ministro nipponico Shinzo Abe, il presidente del Comitato olimpico internazionale Thomas Bach, il governatore di Tokyo Yuriko Koike, il presidente del comitato organizzatore Yoshiro Mori, il ministro giapponese dei Giochi Olimpici Seiko Hashimoto.
Tokyo 2020 si chiamerà comunque in questo modo e non Tokyo 2021: questo per evitare lo spreco sull’enorme spesa di merchandising e sul marchio.
Il Presidente del Coni Giovanni Malagò ha giudicato la decisione “saggia” e non esclude la possibilità che i Giochi possano disputarsi in primavera e non in estate. Ma ciò sarà tutto da stabilire.