Di sicuro non si correrà fino al 1 luglio, ma l’Unione Ciclistica Internazionale sta provando comunque a pianificare la seconda parte di stagione, sebbene non si sappia quale sarà la situazione per quanto concerne la diffusione del coronavirus.
La priorità devono essere i tre Grandi Giri e le cinque Classiche-Monumento e, tra i primi, il Tour de France ha, ovviamente, una posizione centrale. Questo è il quadro che emerge dai primi studi da parte dei vertici del ciclismo mondiale.
Prevista inizialmente per fine giugno, la Grande Boucle slitterà di alcuni giorni, ma la cancellazione dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020 rende più flessibile il programma.
Il direttore di Aso Christian Proudhomme dichiara che il Tour non si correrà sicuramente a porte chiuse, si spera solo di riuscire a realizzarlo, fermo restando che bisognerà avvisare le squadre con abbondante anticipo per permettere agli atleti di allenarsi, cosa che adesso in molte parti d’Europa non è possibile.
La Vuelta a Espana potrà essere confermata a cavallo tra i mesi di agosto e settembre, mentre per il Giro d’Italia si apre la strada che lo porta alla collocazione nel mese di ottobre – probabilmente dal giorno 3 – con un percorso in parte da ridisegnare per ovviare almeno alla cancellazione delle tappe ungheresi (la Grande Partenza dalla Sicilia sembra, al momento, la più probabile).
Per quanto concerne le Classiche, c’è chi ipotizza la Milano Sanremo tra le prove d’apertura della stagione (in pratica a luglio) e il Lombardia alla fine del Giro, magari il 31 ottobre. Le altre monumento troverebbero collocazione prima della Corsa Rosa, stesso periodo in cui sono previsti – e confermati – anche i Mondiali di Aigle-Martigny.