È tempo di crisi. Alla crisi sanitaria dovuta alla pandemia di coronavirus, sta già affacciandosi, come scontato che sia, quella economica. Sono tante le imprese a rischio chiusura, piccolo o grandi, di ogni settore commerciale.
Tale fase complicata non può che coinvolgere anche il ciclismo, che grazie agli sponsor va avanti. Se nel calcio si dibatte ancora sulla possibilità di tagliare i faraonici stipendi ai calciatori, il mondo del pedale, che in tasca può contare su tanti soldi in meno, già mette in atto i primi tagli.
Lo sanno bene anche squadre WorldTour come la CCC, che non esclude la chiusura a fine stagione e intanto già sacrifica il personale. L’azienda polacca deve fare i conti con una percentuale di introiti nettamente inferiore e per questo, prima di sacrificare i dipendenti nei vari punti vendita, decide di tagliare quello che ritiene il comparto meno indispensabile, vale a dire la sponsorizzazione della squadra che ha preso l’eredità della Bmc.
La maggioranza dei contratti dello staff di supporto è stata sospesa, mentre gli stipendi dei corridori saranno fortemente ridotti per tutto il resto della stagione: queste le più immediate decisioni.
A raccontare la situazione dei membri dello staff è Yuri Fijtel, dottore ex dipendente della CCC, che nel corso di un’intervista a RTBF.be ha precisato: “Siamo stati tutti licenziati con effetto immediato. Non restano che due persone in Belgio e due negli Stati Uniti nello staff, tutte le altre sono state cacciate: medici, meccanici, osteopati, fisioterapisti, direttori sportivi, servizio stampa”.
Tra i corridori che hanno dovuto fare i conti con il taglio dello stipendio, invece, figurano il campione olimpico Greg Van Avermaet, nonché gli italiani Alessandro De Marchi e Matteo Trentin, ex campione continentale e vicecampione del mondo in carica.