Il Lombardia 2020 sarà certamente un’edizione particolare: non solo si correrà sotto un’inedita calura estiva – sabato 15 agosto – anziché in autunno, ma rappresenterà la corsa della rinascita di una regione (e forse di un intero Paese) dopo mesi indubbiamente difficili segnati dall’emergenza epidemiologica del Covid-19.
Si tratterà della 114^ edizione della Classica delle foglie morte; due anni fa ad imporsi fu il francese Thibaut Pinot su Vincenzo Nibali, mentre il campione uscente è l’olandese Bauke Mollema.
Diretta tv su Rai 2 dalle ore 15.30 e su Eurosport a partire dalle ore 15.50.
Si conferma la più dura delle Classiche internazionali, il Lombardia, che prevede 231 km e oltre 4000 metri di dislivello complessivi, lo stesso percorso affrontato lo scorso anno (pur con qualche chilometro in meno). Si parte da Bergamo, città natale di Gimondi e soprattutto città che più di ogni altro è stata il simbolo della sofferenza e della resistenza al coronavirus. Infine si arriva a Como dopo aver affrontato ben sei salite.
Dopo la partenza dalla Città dei Mille, si attraversa per i primi 50 km la pianura bergamasca, prima di risalire fino a Casazza, dove è posto il primo GPM, il Colle Gallo (dislivello 445 metri, 7.4 km al 6%), con la sommità posta dopo 55 km di gara. Dopo la discesa si ritorna nuovamente nella località di partenza, per poi procedere con un nuovo lungo tratto pianeggiante che conduce fino al Colle Brianza (530 metri).
Siamo al km 114 di gara e, da qui in avanti, di pianura ne rimane ben poca: continui saliscendi attraverso Oggiono, Pusiano, Asso, Onno e Bellagio, conducono la carovana verso lo storico GPM della Madonna del Ghisallo (532 metri), salita lunga 8.5 km con una pendenza media del 6.2% e massima del 14%. Questa precede immediatamente l’altra storica vetta del Lombardia, la Colma di Sormano (1124 metri), che si conclude con il terribile muro di 2 km dalle pendenze fino al 25%.
Trascorsi, finora, 200 km, si scende verso Nesso, si affronta un breve tratto pianeggiante fino a Civiglio (406 metri, 4.2 km con pendenze intorno al 10%) e poi si ritorna sul San Fermo della Battaglia (2.7 km al 7.2%). Dalla cima, ancora cinque chilometri quasi tutti in discesa, ad eccezione del rettilineo finale sul Lungo Lario Trento e Trieste di Como.
Profili tecnici: altimetria, dettagli delle singole salite e degli ultimi chilometri, planimetria e cronotabella.