Per la quinta volta nella storia, è Novak Djokovic ad imporsi agli Internazionali d’Italia, Masters 1000 di scena sulla terra rossa di Roma.
Dopo la brutta parentesi newyorkese, conclusa con la squalifica agli US Open per il fattaccio della palla contro la giudice di linea, il serbo numero uno al mondo volta pagina e lo fa su un palcoscenico che tanto ama.
La sua Italia lo accoglie ancora una volta a braccia aperte – pur senza pubblico – e lui ricambia con l’ennesimo trofeo conquistato in carriera.
Avrebbe dovuto essere una finale contro Rafael Nadal, ma a sorpresa lo spagnolo, di rientro sui campi dopo la pausa forzata del Covid e la rinuncia alla trasferta in America, viene sconfitto in semifinale dall’argentino Diego Schwartzman.
Quest’ultimo, dal gioco sicuramente ostico, prova ad impensierire anche il tennista balcanico, il quale, però, non si lascia prendere dall’ansia e chiude in soli due set, con il punteggio finale di 7-5 6-3.
Djokovic vince il Masters 1000 numero trentasei in carriera, il quinto a Roma, come già detto. È un primato nella categoria immediatamente al di sotto dei tornei Slam: superato nuovamente il mancino di Manacor.
Ora si va all’assalto del feudo inespugnabile del tennista iberico, il Roland Garros: Nadal sarà in ogni caso il favorito numero uno del torneo, ma se Djokovic dovesse salire di livello di gioco, potrebbe davvero sperare di conquistare finalmente anche Parigi.