Finisce la prima settimana del Giro d’Italia 2020 e a porre fine a questa prima parte di corsa sarà una tappa indubbiamente molto attesa, la numero 9: è la San Salvo – Roccaraso (Aremogna), ben 208 km costellati di Gran Premi della Montagna sull’Appennino abruzzese.
Dopo l’Etna, un secondo test importante per i big del Giro, o perlomeno di coloro che sono rimasti (ricordiamo le defezioni di primo piano, tra gli altri, di Miguel Angel Lopez, Geraint Thomas e, causa Covid, di Simon Yates).
Dopo 60 facili chilometri, si comincia a salire verso il primo GPM, il più impegnativo: è il 1^ categoria del Passo Lanciano, 12.7 km al 6.9% di pendenza media. Più lungo – quasi 14 km – ma meno impegnativo è il secondo GPM, quello del Passo San Leonardo, che presenta una pendenza media inferiore al 5%.
Dalla cima, una breve discesa conduce i corridori ai piedi del Bosco di Sant’Antonio (2^ cat.), 9.9 km al 5%) ed infine, giunti a Rivisondoli, dove è in programma il traguardo volante, comincia l’ultima salita, quella di Roccaraso. Si arriva a 1658 metri di altitudine e la lunghezza dell’asperità è di 9.6 km, con una pendenza media del 5.7%.
Rampe pedalabili, dunque, ma il freddo e forse anche la pioggia possono rendere più insidiosa la corsa. Inoltre, dal momento che il giorno successivo è riposo, i corridori non baderanno a spese di energie e daranno il tutto per tutto.
Ultima considerazione: l’arrivo a Milano è auspicato ma non certo, per cui è necessario che chi vorrà vincere il Giro dovrà guadagnare il più possibile quando se ne presenti l’occasione. E quest’occasione appare ghiotta. Vincenzo Nibali & Co. sono avvisati.
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