È finalmente il momento della tappa regina del Giro d’Italia 2020: è la numero 18, da Pinzolo ai Laghi di Cancano. Si tratta di una frazione mitica, che va dal Trentino Alto Adige alla Lombardia e che presenta oltre cinquemila metri di dislivello dislocati per i quattro Gran Premi della Montagna previsti, lungo i quali i pretendenti alla maglia rosa non potranno esimersi dal combattere.
Si parte con il Campo Carlo Magno, un colle di seconda categoria di 13.6 km al 6.3% di pendenza media. Si prosegue con il duro Passo Castrin, classificato come prima categoria, dall’alto dei suoi 8.8 km al 9.1% di pendenza media.
Dalla cima, la discesa e un lungo falsopiano di quasi cinquanta chilometri che conduce a Prato dello Stelvio, dove comincia la mitica salita che ha fatto la storia del Giro. Si tratta della Cima Coppi di quest’edizione, dal momento che il Colle dell’Agnello previsto nella ventesima tappa non sarà scalato a causa delle condizioni meteorologiche.
Lo Stelvio si presenta da sé: si tratta di ben 24.7 km ricchi di tornanti, con una pendenza media del 7.5%, che non scende mai sotto l’8% nella seconda parte. Dalla vetta, a quota 2758 metri, ancora 37 chilometri al traguardo, i primi ventidue dei quali in discesa.
Terminata questa, arriva l’ultima asperità, Torri di Fraele (1398 metri, 8.7 km al 6.8%, 1a cat.). La cima sarà ai meno due chilometri, tutti in pianura fino allo splendido traguardo dei Laghi di Cancano. Qui nessuno potrà coprirsi, qui ne vedremo delle belle, anche per via del chilometraggio che, per il terzo giorno consecutivo, supererà i 200 km (207 per la precisione).
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