Il più prestigioso dei riconoscimenti che vengono assegnati a fine stagione ai più meritevoli è senza dubbio il Velo d’Or, vale a dire il Pallone d’oro del ciclismo: ad aggiudicarsi l’edizione 2020 è Primoz Roglic, che riceve l’insegna da Velo Magazine, ideatore del premio.
È stata indubbiamente una grande annata, quella dello sloveno in forza al Team Jumbo – Visma. Criticato da molti perché non avrebbe nelle gambe tre settimane nei Grand Tour, quest’anno è riuscito a giungere secondo al Tour de France – perso solo all’ultima giornata dal connazionale Tadej Pogacar – prima di trionfare per il secondo anno consecutivo alla Vuelta a Espana.
Primo e secondo posto in due Grandi Giri dell’anno è sicuramente più che sufficiente per meritarsi il titolo di corridore dell’anno, che si esprime così: “Ho dato un’occhiata all’albo d’oro e devo dire che sono davvero in grande compagnia. E il fatto di essere premiato da una giuria composta da giornalisti di tutto il mondo mi inorgoglisce molto”.
Nulla da fare, quindi, per tutti gli altri candidati, a partire dal campione uscente, il francese Julian Alaphilippe che pure ha vinto il Campionato del Mondo di Imola 2020 e che può consolarsi – non può essere altrimenti – come miglior corridore dell’anno.
Tra coloro che sono stati scelti da Velo Magazine c’era anche Filippo Ganna, sicuramente il corridore più rappresentativo del 2020 italiano, capace di vincere, tra le altre cose, quattro tappe al Giro d’Italia (con tanto di maglia rosa portata per qualche giorno) e poi il Mondiale di Imola a cronometro.
L’ultimo italiano a vincere il Velo d’Or fu Paolo Bettini nel 2006; prima di lui ci riuscirono solamente Marco Pantani e Mario Cipollini. Ultimi azzurri sul podio sono stati Vincenzo Nibali, secondo nel 2013 e nel 2014, e Fabio Aru, terzo nel 2015.