Il Giro d’Italia 2021 vive sabato 22 maggio una delle giornate chiave: è la 14^ tappa, da Cittadella al mitico Monte Zoncolan. Sono 205 km da percorrere, di quelli che potrebbero imprimere una svolta al Giro.
Dopo tante frazioni appenniniche, finalmente arrivano le Alpi. Quelle del nord-est, della Carnia per esattezza. Chiaramente l’asperità finale farà da giudice all’intera giornata e tutto si risolverà in quegli ultimi infernali tre chilometri, ma attenzione a non sottovalutare il resto.
La tappa è lunga e nel mezzo c’è anche la Forcella di Monte Rest che, sebbene non deciderà nulla, è altrettanto vero che potrebbe rimanere nelle gambe nel finale. Il finale, appunto, è lo Zoncolan affrontato dal versante più corto di Sutrio, il primo ad essere scalato al Giro (nella prima edizione vinse Gilberto Simoni).
I chilometri complessivi da scalare sono 14.1 con una pendenza media del 8.5%. Ma nel tratto finale, appunto, si è costantemente in doppia cifra e si arriva alle punte del 27% per quella che è considerata, assieme allo spagnolo Angliru, la montagna più dura dell’Europa ciclistica.
Paradossalmente, quando le pendenze sono così elevate, accade che i distacchi non siano poi così abissali. Ma lo spettacolo di sicuro non mancherà.
Egan Bernal (Ineos Grenadiers), la maglia rosa, darà un’altra prova di forza oppure gli avversari riusciranno a rispondere alla superiorità del colombiano? E gli italiani Damiano Caruso, Giulio Ciccone e Vincenzo Nibali riusciranno a farsi valere?
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