Matteo Berrettini sempre più nell’elite del tennis mondiale: 61 anni dopo Nicola Pietrangeli, un italiano si qualifica per le semifinali di Wimbledon 2021, terzo Slam stagionale, di scena a Londra.
Gli italiani, si sa, non sono mai stati storicamente grandi protagonisti nella racchetta, eccezion fatta per alcune pietre miliari. Ancor meno sull’erba, la superficie più antica e per questo la più affascinante su cui si gioca. Non è un caso che, nell’era Open, nessun azzurro è mai riuscito a qualificarsi tra i primi quattro nel Major londinese.
Dopo Nicola Pietrangeli, che in un’altra epoca era riuscito in tale impresa, ecco arrivare Matteo Berrettini, ormai un punto di riferimento internazionale in questo sport. Già vincitore di ben due tornei su questa superficie – Stoccarda 2019 e Queen’s 2021 – il tennista romano ha dimostrato sul palcoscenico più importante quanto si senta a proprio agio sul verde e quanto sia in grado di competere ad altissimo livello con la quasi totalità del circuito.
E la sua corsa sembra non voler terminare. Ultimo in ordine di tempo a capitolare sotto i suoi colpi è un bel prospetto del panorama internazionale, il ventunenne canadese Felix Auger-Aliassime, che viene piegato per 3 set a 1 (6-3 5-7 7-5 6- 3 il punteggio finale).
La solidità di Berrettini è ormai lampante ed è davvero difficile poter contrastare il suo implacabile servizio e la sua costante tenacia. Venerdì 9 luglio andrà a disputare la sua seconda semifinale Slam dopo quella già giocata agli US Open (nell’Era Open soltanto Adriano Panatta, nel 1976, è riuscito a centrare l’ultimo atto nella prima categoria di tornei, ma sulla terra rossa di Parigi).
Il buon Matteo, partito come numero nove al mondo, è già sicuro di issarsi almeno all’ottava posizione del ranking atp: ufficiale, difatti, il sorpasso sul mostro sacro Roger Federer, proprio nel giorno in cui Sua Maestà abdica definitivamente, perdendo malamente in tre set contro il polacco Hurbert Hurkacz.
E proprio quest’ultimo sarà il prossimo ostacolo di Matteo Berrettini; l’ultimo ostacolo prima di una storica finale. Un avversario ostico, ma a questo punto nessuno deve incutere timore alla nuova stella dello sport azzurro.