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“Pessotto, ucciditi!”: insulti e sputi dopo la partita

“Pessotto, ucciditi!”: insulti e sputi dopo la partita

La mamma degli imbecilli è sempre incinta. Non importa per quali colori tifano, o contro chi se la prendono, ma i gesti di taluni che si credono “tifosi di calcio” parlano ben più di mille commenti. A farne le spese stavolta, o forse ancora una volta, l’attuale dirigente della Juventus Gianluca Pessotto.

«Buttati, suicidati, ammazzati, Pessotto, ucciditi coglione, pezzo di m…». Con queste vergognose parole alcuni supporter del Torino hanno apostrofato l’attuale responsabile del settore giovanile della Juventus, nonché ex giocatore dei bianconeri per undici stagioni.

L’incredibile episodio è accaduto al campo Don Mosso di Venaria, al termine del derby di Coppa Italia Primavera tra i pari età di Torino e Juventus. La notizia non è il risultato finale (per la cronaca, 1-0 per i bianconeri) ma l’ennesimo episodio di violenza e maleducazione che avviene nel mondo del calcio italiano.

I tifosi granata si sono avvicinati alla recinzione mentre Pessotto e la squadra bianconera rientravano negli spogliatoi. I giocatori e il dirigente sono stati fatti oggetto di insulti e sputi ripetuti da parte di una ventina di “pseudotifosi” particolarmente inferociti contro l’ex terzino della Juve.

Il riferimento è al drammatico episodio del 27 giugno 2006, quando Pessotto tentò il suicidio gettandosi da un abbaino della sede juventina di corso Galileo Ferraris. Dopo il ricovero in ospedale, il coma e la lunga riabilitazione, il “Professorino” è rimasto nel mondo del calcio con un ruolo nella società bianconera.

Ma da allora l’attuale dirigente bianconero, tra l’altro ex del Toro, è diventato bersaglio dei vili e beceri slogan di tanti ultras in giro per l’Italia, che con i loro cori pensavano di essere divertenti e alternativi. Un modo macabro per ridere delle disgrazie altrui e che non può avere alcuna giustificazione.

Nessuna dichiarazione ufficiale da parte della società, ma certo il dispiacere e la tristezza per l’episodio restano. Anche perché si trattava di una partita a livello giovanile; l’ennesima dimostrazione che i mali del nostro calcio si annidano già nelle partite giocate sui campi di periferia.

In allegato lasciamo il link del video della vergogna, eloquente più di ogni altro articolo:

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