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Italia, il bilancio e gli auspici di Cassani all’alba del nuovo anno

Italia, il bilancio e gli auspici di Cassani all’alba del nuovo anno

Traccia un bilancio stagionale, Davide Cassani, sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Il commissario tecnico della nazionale italiana maschile di ciclismo su strada ripercorre i dodici mesi appena conclusi, rivelando i suoi auspici per il nuovo anno.

Una “stagione discreta“, quella ormai terminata, che ha visto l’Italia protagonista su molti fronti, pur in presenza di alcuni momenti bui. Molto positivo l’andamento nei Grand Tour: il secondo posto di Aru al Giro, il quarto di Nibali al Tour e la vittoria ancora del sardo alla Vuelta indicano di poter fare affidamento su due forti corridori per le corse di tre settimane, elemento su cui non troppe nazioni possono contare.

Una nota lieta è stata la ripresa anche nelle Classiche: si è tornati a vincere una Monumento dopo sette anni – grazie a Nibali al Lombardia – e si è trovato l’acuto in diverse altre occasioni, come Luca Paolini alla Gand-Wevelgem o Matteo Trentin alla Parigi-Tours. Al tempo stesso, però, non può far piacere il vuoto riscontato nelle corse del pavé: “A Fiandre e Roubaix siamo stati inesistenti”, osserva il ct, spiegando come “ci manchino corridori all’altezza” per quel genere di prove, e riguardo a ciò pesa il fatto di disporre di un solo team WorldTour, la Lampre-Merida.

Discorso analogo per il Mondiale, dove l’Italia ha brillato soltanto nella crono grazie ad Adriano Malori, ma dove è clamorosamente mancata nella prova in linea. In vista della prossima rassegna iridata di Doha, il romagnolo tiene i piedi per terra: “Abbiamo sì bravi velocisti, ma gli altri sono di un livello superiore“. Dove invece gli azzurri dovranno far bene è a Rio, alle Olimpiadi brasiliane, dove il percorso molto esigente, con 5000 metri di dislivello, privilegia gli scalatori. “Abbiamo più carte e possiamo fare affidamento su Nibali“, è la sua considerazione.

In attesa del debutto per il primo stage dell’anno, in occasione del Tour de San Luis, dal 18 al 24 gennaio in Argentina, l’ex commentatore tecnico auspica di assistere a molteplici successi azzurri in questo 2016. Confidando nella riscoperta di Moreno Moser – che “non può essere un corridore perso”, ed è dall’ottimo Mondiale disputato che bisogna ripartire – Cassani si augura di vedere esplodere Fabio Felline, corridore che “scollina, è veloce e va forte a crono”, nonché Matteo Trentin o i vari velocisti Elia Viviani, Giacomo Nizzolo e Kristian Sbaragli, per i quali spera possano trovare maggior spazio all’interno dei rispettivi team.

Ricordiamo, infine, che Davide Cassani, in qualità di coordinatore di tutte le nazionali di ciclismo maschile, è ora al lavoro a Riccione – primo di una serie di incontri – assieme ai suoi colleghi Marino Amadori e Rino De Candido per pianificare il futuro del settore giovanile, su cui l’Italia vuole e deve investire.

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