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Kalinic e Cassano, duplice no alla Cina
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Kalinic e Cassano, duplice no alla Cina

C’è chi dice no! Prendiamo in prestito il titolo di una celebre canzone del Vasco per rapportarci all’attuale momento di calciomercato in cui, di fronte a chi decide di cambiare radicalmente vita e abitudini e trasferirsi in Cina solo perché onorato da contratti milionari, c’è chi preferisce coraggiosamente restare dov’è e sbattere la porta in faccia agli asiatici. È il caso, per esempio, di due giocatori dalle storie molto diverse come Nikola Kalinic e Antonio Cassano.

Sembrava fatta per il trasferimento di Nikola Kalinic dalla Fiorentina al Tianjin allenato da Fabio Cannavaro. Il croato avrebbe percepito un contratto da dieci milioni netti annui, quattro volte di più di quanto prende attualmente in Italia. E quando anche le società avevano ormai pronte tutte le carte, ecco l’altolà del giocatore, che ha smentito tutto senza mezzi termini: “Sto bene in viola, resto qua“.

Parlando di “pressione” circa il suo trasferimento da parte della stampa, che negli ultimi giorni ha sbandierato la notizia in lungo e in largo come se fosse tutto già scritto, l’attaccante giura di non aver mai una volta fatto cenno di voler partire. E il club di Andrea Della Valle, a quel punto, dirama un proprio comunicato ufficiale in cui esprime “grande piacere e soddisfazione” per la scelta del suo dipendente, considerato un “punto di forza” del gruppo guidato da Paulo Sousa.

Ben diversa la storia di Antonio Cassano. Chiesta ormai la rescissione del contratto con la Sampdoria, dalla cui dirigenza è stato messo fuori rosa lo scorso novembre in seguito ad un forte diverbio con il braccio destro di Massimo Ferrero, il calciatore barese sta cercando squadra, ma ha già categoricamente rifiutato le offerte asiatiche che si erano già palesate al suo cospetto. “Sto a casa con la mia famiglia felice e contento” sono state le parole di Fantantonio, ora in cerca di una nuova sistemazione.

Difficile trovare una piazza di Serie A pronta ad accoglierlo, dal momento che, dopo il no di Zamparini, la via che porta a Bologna è ardua per il difficile rapporto con mister Donadoni. Resta aperta la porta della Serie B, sempre che Cassano accetti.

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