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Luca Paolini di nuovo in sella: sarà in MTB

Luca Paolini di nuovo in sella: sarà in MTB

Luca Paolini torna in sella. Dopo i non felici momenti personali che l’hanno portato alla squalifica di diciotto mesi per aver assunto cocaina, il forte gregario ha voluto fortemente ritornare in attività per chiudere nella miglior maniera possibile la sua carriera. E così, terminato lo scorso 10 gennaio il periodo di stop forzato, in mancanza di richieste da parte di squadre di primo piano, ha accettato di dedicarsi alla mountain bike.

Come anticipa la Gazzetta dello Sport, il quarantenne milanese ha firmato un contratto con il Team Torpado, che gareggia sia nel cross country che nella marathon. E proprio per quanto concerne quest’ultima specialità, c’è un grande obiettivo all’orizzonte: i Campionati Mondiali che si terranno il 26 giugno in Germania, su un percorso che anche gli specialisti della strada possono dire la loro.

E con l’ingaggio da parte del Team Torpado, si riunisce uno dei più vincenti binomi del decennio scorso, quello formato da Luca Paolini e Paolo Bettini. Il Grillo, infatti, è l’allenatore di questa formazione e potrà fornirgli consigli utili su come rendere al meglio in questa nuova avventura. Il commissario tecnico della MTB, invece, è il neoarrivato Mirko Celestino, altra vecchia conoscenza di strada e fuoristrada, con cui Paolini ha gareggiato nei primi anni da professionista.

“Io la bici ce l’ho dentro”, dichiara l’ex vincitore, tra le altre, di Freccia del Brabante, Het Nieuwsblad e Gand-Wevelgem, oltre al bronzo ai Mondiali di Verona 2004 e ai tantissimi successi che ha fatto conseguire ai capitani di turno, dallo stesso Bettini prima ad Alexander Kristoff negli ultimi anni. Ammettendo di aver desiderato correre ancora in strada, svela di aver ricevuto proposte da compagini di secondo e terzo livello e, visto il suo glorioso passato, non era disposto a retrocedere così tanto, preferendo in tal modo dedicarsi ad un’altra disciplina, ma restando sempre nell’amato ambito del ciclismo.

Si conclude in maniera positiva, dunque, la vicenda di un corridore che tanto ha dato al ciclismo internazionale, ma che rischiava di finire nel dimenticatoio per errori che nella vita a volte si commettono, ma dai quali è stato capace di rialzarsi.

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